venerdì 24 agosto 2012

L'orzo dei Greci e il dio Marte

(foto dal web)
Al riflessivo lunedì, segue la giornata attiva del martedì, dedicato Marte, dio della guerra, a cui gli antichi Romani dedicarono il mese di Marzo, poichè loro lo consideravano anche dio della fertilità, quindi della rinascita primaverile dopo l'inverno, oltre che padre di Romolo e Remo, fondatori di Roma e, proprio per questo motivo, assumeva per loro grande importanza, data la loro tendenza alla guerra e ai giochi detti "Marziali" .
Marte rappresenta il valore col quale l'uomo raccoglie le sue energie per giungere alla metà; incarna la forza dell'impulso, della "forza che sospinge". Marte è "passione, azione, violenza, brama, impulso, chiarezza di obiettivi". Il suo simbolo
è una rappresentazione stilizzata del suo scudo e della sua lancia ed è anche in contrapposizione/compensazione con quello di Venere

Dall'unione di Venere e Marte si ha infatti una figlia, Armonia.
L'orzo è associato al Martedì e alle doti Marziali: supera tutti gli altri cereali nell'impetuosità del suo germogliare, crescere e fruttificare ed ha il più breve tempo di vita vegetetiva: appare già maturo nei campi estivi, mentre gli altri sono ancora verdi.
L'orzo era il nutrimento principale dei Greci, atleti e filosofi; lo consideravano l'alimento base tanto per i bambini, quanto dei guerrieri. In Aristotele si raccomandava di dare ai bambini un'alimentazione a base di latte, meglio se con l'aggiunta di farina d'orzo.
La mucillagine di orzo ha poi una grande importanza poiché lenisce le infiammazioni della mucosa intestinale e dello stomaco, è raccomandata in casi di debolezza generale, negli stati febbrili e malattie polmonari: infatti nell'antica Grecia, Magna Grecia e Asia Minore si produceva una bevanda che corrisponde all'odierna acqua d'orzo, proprio per le diete dei malati.
Questo cereale aiuta a diventare forti nelle membra e chiari nelle menti: questa duplice virtù è data dal silicio e dagli zuccheri associati alla vit. B1 presenti nel chicco intero.
Per la digestione degli zuccheri è necessario proprio questo complesso vitaminico, che si trova nello strato periferico del chicco integrale: i prodotti derivati dallo zucchero raffinato causano disturbi nel metabolismo dei carboidrati proprio a causa della carenza di vit.B1!!!
Il silicio (come già avevo scritto parlando del miglio ) serve al rafforzamento della muscolatura e del tessuto connettivo, alle funzioni dell sostegno della colonna vertebrale e dei legamenti delle articolazioni: tutte caratteristiche marziali!
Nell'orzo è presente un buon equilibrio di zuccheri e silicio, ecco perchè era l'alimento base dei Greci: ai guerrieri e atleti dava la forza, mentre ai filosofi dava concentrazione, testa sveglia e sensi vigili!
Martedì ho quindi preparato 
Orzo con pesto di zucchine
Per 2 persone:
140 gr di orzo perlato (o integrale)
2 ciuffi di basilico con tante foglie fresche
mezzo spicchio d'aglio 
mezza zucchina scura novella
1 cucchiaio di pinoli
sale e olio evo qb
Procedo:
metto a cuocere l'orzo in acqua bollente e salata per il tempo necessario (verificare sulla confezione!). Nel frattempo frullo il basilico lavato velocemente (tranne qualche foglia), i pinoli, la zucchina (tenendone da parte un pezzetto per le decorazioni), l'aglio e poco olio. Regolo di sale.
Scolo l'orzo, senza però buttare tutta l'acqua di cottura, e lo condisco col pesto attenuto.
Impiatto decorando con la zucchina grattugiata, le foglie di basilico (io, avendolo nel'orto, ho usato anche la sommità fiorita!) e qualche pezzetto di pomodoro per dare colore.
Et voilà! Semplice, veloce, fresco, vegano e salutare.
Consiglio di terminare il pasto con una tazza di "caffè d'orzo" dolcificato con 1 cucchiaino di miele e, se piace, poco latte di soja.
I libri di Emma Graf sono per me un'inesauribile fonte di informazioni e sapere: da loro attingo senza sosta tutte le mie conoscenze riguardo l'alimentazione coi cereali.

Nota magica: il basilico è una pianta influenzata dal pianeta Marte e dall'elemento Fuoco; procura Amore, Denaro e Protezione. La zucchina, facendo parte della famiglia della zucca, è prposta all'Abbondanza (meglio ancora se la si taglia a quadratini: il quadrato è il simbolo dell'Abbondanza per eccellenza)
Buone magie a tutti!

mercoledì 15 agosto 2012

Il giovedì e la segale del dio Giove


Le robuste e orgogliose stirpi dei Celti si nutrivano prevalentemente di segale.
Il suo rapporto con Giove  risuona nel nome latino (secale ce-reale); la segale cresce in siti elevati fino a 2000 mt e i suoi steli possono raggiungere i 2,5 mt di altezza, con un imponente spiga rigogliosa, resiste al vento, alle intemperie, al freddo, ha una produzione limitata: "ai suoi piedi" crescono tutte le altre colture, più produttive. Tutte queste sue qualità fanno apparire la segale come un "re assiso sul suo trono"... Essendo Giove considerato "il padre degli dei", il dio della saggezza, il più importante degli dei e il più grande dei pianeti,
la segale è il cereale a lui associato.
Una particolarità è propria della segale: le punte dei germogli si colorano di rosso porpora e l'intero campo appare come "ricoperto da un mantello regale" per poco tempo, poi ridiventa verde...
Questo cereale stimola le forze vitali e infonde nell'uomo la forza per mantenersi eretto, nutre testa e membra, ma anche cuore e polmoni: ciò che distingue la segale dagli altri cereali è l'influenza sul fegato grazie al suo alto contenuto di potassio. Il suo contenuto di proteina è esiguo, ma di altissimo valore.
La silice che qui si trova è preposta alla mineralizzazione delle ossa e delle articolazioni e poichè per la sua coltura predilige zone ad alta intensità di luce, un'alimentazione a base di segale significa un rafforzamento dello scheletro e della muscolatura, ma anche un rifornimento di forze di luce per lo sviluppo animico e spirituale dell'uomo.
La farina di segale produce un pane nero integrale, nutriente e digeribile. A differenza degli altri cereali di cui si apprezzano pasta e affini, con la segale si fanno in genere prodotti da forno.
Vorrei porre l'attenzione anche sul fatto che la farina di segale è la più adatta alla produzione della pasta acida, poichè le sue caratteristiche chimiche la rendono la più adatta ad essere l'ambiente ideale per la prolificazione dei microrganismi che rendono possibile la lievitazione naturale.
Per cena di giovedì scorso ho preparato una 
pizza di segale (senza lievito) con contorno di verdure alla senape e creme fraiche con erbe cipollina
Per una teglia:
250 gr di farina di segale
circa 100 ml d'acqua tiepida
10 gr di sale alle erbe
3 cucchiai d'olio evo
Impastare la farina con tutti gli ingredienti e mettere a riposare per almeno 2 ore coperto, in luogo tiepido.
Quindi riscaldare il forno a 220°, stendere l'impasto nella teglia, distribuirvi sopra pomodori a pezzetti (qb), mozzarella a piacere e/o verdure grattugiate (io ho messo mezza zucchina) e poi in forno per 30 min.
Nel frattempo metto in padella un poco d'olio evo con mezzo porro a rondelle, 1 zucchina, 1 carota, una piccola melanzana, mezza cipolla rossa e 1 pomodoro perino. Cuocio a fuoco moderato e coperto, poi regolo di sale e metto un cucchiaino di senape delicata.
Preparo anche 3 cucchiai di creme freche mescolati a un mazzetto di erba cipollina tagliata a pezzetti piccoli, poco sale e 1 cucchiaino di succo di limone
Quando la pizza è pronta, la porziono nei piatti e metto due cucchiai di verdure calde con abbondante creme freche sopra... Una delizia!!!
Buon Ferragosto e...
Buone magie a tutti!!!

domenica 12 agosto 2012

La mia Torta Sacher "rivisitata"

Era da tempo che avevo voglia di preparare la Sacher Torte!!!
Così ho colto l'occasione del mio compleanno in famiglia per farla. Ho voluto "rivisitarla", per così dire, personalizzarla, perchè in verità tutto quel cioccolato anche di copertura mi sembrava troppo!!!
Allora ho pensato di ricoprirla con della panna alla rosa e dei riccioli di cioccolato fondente, ma la farcitura interna è comunque confettura di albicocca!!! Mmmh!!! GNAM!!!
Ecco gli ingredienti per la base:
200 gr di farina di farro (io l'ho macinata al momento con il mio fantastico mulino casalingo!!!)
60 gr di cacao amaro in polvere
30 gr di nocciole tritate (grossolanamente, a piacere)
70 gr di margarina di soja (o di burro)
3 uova
6 cucchiai di zucchero di canna + 1 cucchiaio di miele d'acacia
1 cucchiaio di panna da montare
1 bustina di cremortartaro (per dolci)
1 pizzico di sale
Per la guarnizione:
confettura di albicocche senza zucchero a piacere
250 ml di panna montata fresca 
1 cucchiaio di acqua di rose
i petali di una rosa non trattata
riccioli di cioccolato fondente a piacere
Come procedere:
miscelare la farina con il lievito, il pizzico di sale e 4 cucchiai di zucchero; aggiungere la margarina e lavorare con le dita fino ad avere un composto "sbricioloso". Quindi aggiungere il miele, le uova e il cucchiaio di panna da montare: mescolare energicamente (magari visualizzando il buon umore che arreca una buona fetta di torta al cacao...), porre nella teglia e infornare in forno già caldo, 35/40 min. a 180°.
Trascorso il tempo, verificare con uno stecchino lungo la cottura: se lo stecchino risulta asciutto, è pronta... Sfornare e lasciar raffreddare su di una gratella.
Quando il dolce è completamente freddo, tagliarlo longitudinalmente e spalmare la confettura di albicocche a piacere. Montare la panna con 2 cucchiai di zucchero e uno di acqua di rose; ricomporre il dolce con la parte superiore e distribuire generosamente la panna montata. Porre in frigorifero per almeno 3 ore.
Poco prima di servire, decorare coi riccioli di cioccolato fondente e i petali di rosa per un effetto scenografico.

 Buone magie a tutti!!!

sabato 11 agosto 2012

Torta di farro ai frutti di bosco e acqua di rosa.

Ieri sera sono venuti da noi a cena una coppia di cari amici per festeggiare il mio compleanno (in differita, dato che era martedì scorso!!!), il nostro anniversario di "dichiarazione" (cioè il giorno in cui mio marito mi detto di aver capito che ero io la persona con cui avrebbe voluto passare il resto della sua vita...) e il nuovo lavoro/svolta di vita del nostro amico e di sua moglie che li porterà in Umbria...
Insomma c'era la necessità di avere un dolce all'altezza dei festeggiamenti, così... ho pensato a questa torta già qualche giorno fa, ma non riuscivo a trovare l'acqua di rose da nessuna parte... Allora ho pensato di farmela io: guardando nel web non ho trovato molti accorgimenti particolari, così ho seguito la semplice ricetta di un blog che non ricordo (mi spiace, ma ho chiuso la videata prima di salvarla e non riesco più a risalirvi!) che prevede solo petali di rose non trattate e acqua calda bollita e raffreddata. Nel mio giardino avevo ancora 2 rose fiorite molto profumate e non trattate; ne ho staccato con cura e amore i petali (l'intenzione deve essere sempre viva e vigile quando si preparano gli "additivi segreti" in casa!)e li ho messi in un contenitore di vetro insieme con dei boccioli di rosa essiccati acquistati in erboristeria. Poi ho aggiunto tanta acqua quanta ne serviva per coprire il tutto e ho lasciato macerare coperto per circa 7 ore, scuotendo di tanto in tanto. 
Infine ho filtrato il tutto con un colino di bambù e posto in frigorifero, chiuso: dovrebbe conservarsi circa 30 giorni.
Ebbene quest'acqua di rose era necessaria al mio dolce così da farle acquisire potere magico: rafforza l'amore tra me e mio marito, rafforza l'Amore/Amicizia tra noi e la coppia di nostri amici e dà loro il nostro appoggio per la nuova avventura che li attende in Umbria.
Ne ho aggiunti 2 cucchiai all'impasto della torta prima di metterla in forno...
Ma ecco la ricetta:
250 gr di farina di farro integrale
3 uova
100 gr di miele d'acacia
100 gr di margarina di soja o burro
500ml di panna fresca da montare di buona qualità (bio, naturalmente!)
12 gr di cremortartaro (lievito naturale per dolci)
pizzico di sale 
4 cucchiai di zucchero di canna
2 cucchiai di acqua di rose
400 gr di frutti di bosco freschi a scelta
Come procedere:
montare i tuorli con il miele, montare 125 ml di panna con un cucchiaio di zucchero e a parte montare a neve gli albumi. In una terrina mettere la farina setacciata con il lievito il pizzico di sale e la margarina, lavorando bene il tutto con le mani, fino ad avere un composto "sbricioloso"; aggiungere i tuorli e la panna; mescolare con cura e poi aggiungere gli albumi e mescolare piano, dal basso verso l'alto finchè è tutto omogeneo, quindi aggiungo i due cucchiai di acqua di rosa.
Metto nello stampo, cospargo con poco zucchero la superficie e cuocio in forno già caldo a 180° per circa mezz'ora, dopo di che pongo su una gratella a raffreddare.
Quando il dolce è freddo, lo taglio in due parti e monto il resto della panna coi due cucchiai di zucchero: ne distribuisco un po' nel mezzo del dolce, insieme a qualche frutto a piacere, quindi rimetto a posto la parte superiore e distribuisco la restante panna montata con il resto dei frutti di bosco. Pongo in frigo fino al momento di consumarlo.
Devo dire che ha sorpreso gli invitati che hanno gradito molto... 
Serenità e amore a chiunque se ne cibi!!!
Ah, per ottenere un effetto potenziato, il dolce deve avere forma rotonda o a stella: 
sono i simboli di protezione per eccellenza!!!
Buone magie a tutti!!!

lunedì 6 agosto 2012

Il riso, cibo della Luna

 (foto dal web)

Il riso è considerato una delle piante coltivate più importanti del Pianeta perchè rappresenta il principale mezzo di sostentamento di più della metà della popolazione mondiale.
E' così importante e basilare per un asiatico che se perderà il lavoro non dirà, "ho perso il mio pane quotidiano", bensì "mi si è rotta la ciotola del riso"!!!
Il riso cresce nell'acqua, perciò è strettamente legato a tutte quelle forze che regolano le acque e il pianeta che ne controlla le energie è la LUNA, pianeta satellite, per la verità, più vicina alla Terra che al Sole, con un'influenza magica su tutte le acque del nostro pianeta, con tutto ciò che questo comporta (per approfondire, QUI è l'ideale)
Essendo la radice del riso poco sviluppata, minore è la sua predisposizione alla mineralizzazione; ne conseguirà maggior digeribilità e capacità di espulsione dei liquidi in eccesso, dato il suo bassissimo contenuto si sodio.
I popoli che se ne cibano da millenni sono più contemplativi, come del resto lo è un animo più dedito alle influenze lunari, mentre uno solare è più attivo e vigoroso... Questo anche in virtù della notevole quantità di zolfo in esso contenuto: lo zolfo infatti opera un abbassamento della coscienza, a favore delle attività metaboliche. Tutte le piante sulfuree ( liliacee, come la cipolla, o crucifere, come il finocchio) stimolano i succhi digestivi e in medicina lo zolfo è usato come sonnifero e se si pensa alla Luna ciò che sovviene è senz'altro un qualcosa di eterico e trasognante, no?
(foto dal web)
Ebbene, per il pranzo di oggi, dato il clima, ho pensato ad una ricetta alternativa al classico risotto...
Spaghetti di riso con champignon e pesto di basilico, portulaca e pomodoro fresco
La portulaca è un'erba spontanea che cresce con facilità nel mio orto di casa: ne ho scoperto le mille virtù l'anno scorso. Così ora la uso per fare un pesto rustico o la aggiungo alle insalate, per via del suo sapore fresco e delicato.
Frullata con del basilico, poco sale, olio evo e qualche pinolo, ottengo un pesto fresco e delicato...
da aggiungere alla pasta...
Ma andiamo con ordine... ecco gli ingredienti per 2 persone:
140 gr di spaghetti di riso
500 gr di champignon freschi
mezza cipolla rossa
un ciuffo di basilico
2 o 3 rametti di portulaca
1 pomodoro perino medio
olio evo e sale alle erbe qb
poca salsa di soja
Metto a cuocere gli champigno, dopo averli lavati, in una padella con poco olio e la mezza cipolla tritata grossolanamente già stufata: lascio coperto, mescolando ogni tanto. Quando sono pronti, regolo di sale e lascio riposare.
Cuocio anche gli spaghetti, seguendo le modalità e i tempi di cottura riportati sulla confezione (ogni azienda dà le proprie!) e nel frattempo frullo gli ingredienti per il pesto rustico, tenendo da parte qualche fogliolina di basilico e qualche pezzetto di pomodoro per le decorazioni dei piatti.
Scolo gli spaghetti, li faccio saltare in padella con poco olio, la salsa di soja, i funghi e il pesto.
Impiatto e decoro con quel che ho tenuto da parte...
Veloce, nutriente e altamente digeribile; anche se i funghi non sono di stagione, gli champignon sono freschi e danno sali minerali, di cui l'organismo ha bisogno quando fa caldo, e poche calorie.

Buone magie a tutti!!!

sabato 4 agosto 2012

Insalata estiva di farro con alghe wakame e pomodori

Domenica è il giorno del grano e di tutti quei cereali che a lui sono simili: kamut (indipendentemente dalle discuisizioni di marketing), farro, grano verde, grano saraceno.
Il giorno della domenica ( sonn-tag, sun-day) è quello dedicato al Sole, pianeta al centro del nostro sistema planetario e da cui tutta la vita procede... Simbolo del Sole:
(con l'avvento del cattolicesimo, si sostituì il dies Solis che venne rinominato dies dominicus (Giorno del Signore).
Nel corso della storia, per ottenere grandi quantità di raccolto, si sa, il grano (o frumento) subì diverse "selezioni", portando così oggi ad avere molte persone che soffrono di intolleranza, se non di allergia al grano e al glutine.
Non mi soffermo a parlare degli altri suoi cugini sopra citati, ma pongo subito l'attenzione al FARRO, che rifiuta ogni aiuto di crescita artificiale e proprio per questo in molti paesi è stato estromesso a favore del più orgoglioso (e manipolabile) frumento.
Contiene molte proteine e S.Ildegarda da Bingen scriveva nel XII secolo: "Il farro è il miglior cereale: procura giusta carne e appresta buon sangue a chi se ne ciba. Rende l'anima dell'uomo lieta e piena di serenità".
Per questa ricetta ho scelto le alghe WAKAME: contengono calcio, magnesio e ferro in quantità, oltre che iodio, potassio, fosforo e vitamine. Disintossicano il fegato e aiutano in caso di ipertensione.
Il trito di aromi freschi e aglio assicurano vitamine sufficienti contro astenia e influenza (basilico e prezzemolo hanno doti di purificazione e di protezione!) e i pomodori dell'orto sono un pieno di vitalità, dato che li ho colti qualche minuto prima di consumarli!!! 
La salsa di soja permette di avere un gusto più saporito senza l'aggiunta di ulteriore sale, dando un sapore originale.
Ho anche utilizzato l'origano che ho acquistato fresco in Liguria, nell'entroterra di Chiavari, essicato in casa: è aromatico e più delicato rispetto a quello siciliano che uso di solito...

Ho postato la ricetta qui, nell'altro mio blog, mio "compagno di post" da quasi 2 anni...
Buone magie a tutti!

mercoledì 1 agosto 2012

Ricetta con miglio speziato: cibo del dio Mercurio

Avevo già parlato della ritmicità dei cereali in relazione ai giorni della settimana (qui), riferendomi ai libri di Emma Graf proprio sull'argomento: ogni giorno della settimana è dedicato ad un pianeta ed ogni pianeta influenza un cereale, nella sua formazione e maturazione.
Ebbene oggi è MERCOLEDI' e come tale è il giorno dedicato a Mercurio, dio alato, messaggero degli dei, grande trasformatore e guaritore, che congiunge cielo e terra.
Il simbolo di Mercurio è:
è il pianeta del sistema solare  più vicino al Sole. In astrologia, indica il tipo di intelligenza, l'astuzia, l'apprendimento, l'agilità e la lucidità mentale, lo spirito critico, i riflessi e le capacità comunicative dell'individuo. In altre parole, Mercurio indica il modo di pensare e di reagire delle persone agli stimoli intellettuali.
Non è un caso dunque se il cereale a lui corrispondente è il MIGLIO: oltre alle protreine e ai minerali contenuti nei suoi chicci, duri granellini coriacei, contiene una grande quantità di SILICIO, indispensabile per la nostra percezione del mondo. 
Il miglio lascia la pelle liscia, conferisce bellezza e splendore a unghie e capelli e favorisce la vista.
Oggi ho pensato allora di preparare un piattino proprio con questo cereale, così misfrattato dalle nostre tavole abitudinarie (è più usato nei paesi nordici: basti leggere la favola dei fratelli Grimm "La pappa dolce", che narra di una magica crema a base di miglio!!!)

Oggi ho preparato delle  
Cupolette di miglio speziato con verdure e pesto tiepido di melanzana e pomodoro:

Ingredienti per 2 persone:
180 gr di miglio decorticato bio
1 cipolla 
2 carote
1 zucchina
1 melanzana
3 pomodori perini maturi
1/2 lt di brodo vegetale
olio evo e sale alle erbe q.b.
un ciuffetto di prezzemolo 
10 foglie di basilico
poco origano
1 cucchiaino di misto spezie per tajine (Cannamela)
Come si fa:
trito grossolanamente la cipolla e ne metto 2/3 in una padella con un po' di olio e poco brodo; lascio stufare e poi aggiungo la zucchina e le carote tagliate a rondelle e/o a tocchetti. Quindi aggiungo il miglio e tanto brodo quanto ne serve per coprire il tutto; abbasso la fiamma e lascio cuocere, coperto, per almeno 15/20 min, facendo attenzione che non si attacchi.
Nel frattempo pulisco e taglio a dadini la melanzana e la metto in un'altra padella, dove avrò fatto stufare la cipolla rimanente con poco olio e poca acqua e lascio cuocere un pochino. Quando le melanzane sono morbide, aggiungo i pomodori e regolo di sale.
Aggiungo ora al miglio un cucchiaino di misto spezie per tajine (contiene: paprica dolce, cumino, zenzero, cannella, curcuma, menta e coriandolo. E' una miscela che prende nome da un piatto a base di carne in umido, tipico nord africano, più che altro marocchino) e mescolo bene. Lascio riposare e intanto frullo la melanzana coi pomodori, il prezzemolo, l'origano e il basilico con poco olio, regolando di sale, se necessario.
Poi impiatto, stendendo una base di pesto di melanzana e (con l'aiuto di una ciotolina della forma desiderata) una cupoletta di miglio sopra.
Et voilà!!! Leggero, nutriente, vegan e gluten free!!!
Questo piatto è in onore alla festa di Lughnasad (o Lammasa), dedicato al primo raccolto (di cui parla con molta poesia l'amica Edera)

Buone magie a tutti!