sabato 19 ottobre 2013

Il mais, Saturno e i Nativi.

(Foto dal web)
Saturno è il pianeta più lontano dalla Terra e dal Sole. 
Ha un percorso lento e impiega 30 anni per percorrere l'intero zodiaco.
Il suo simbolo...
contiene la croce (come quello di Giove o di Venere), ma ha un forte radicamento alle cose terrene (l'onda che va verso il basso e curva verso destra). E' serio e rigoroso e se il rigore è spinto all'eccesso può condurre all'isolamento...
I Nativi Americani sono molto legati alla Terra e sul loro volto serio e rugoso si vede il "marchio" di Saturno...
Il loro alimento principe era il mais, prezioso chicco dorato racchiuso tra diversi strati di foglie...
Il giorno di Saturno è il giorno della riflessione: si "sfoglia" l'interiorità umana e si guarda la settimana appena conclusa, si fa ordine e si procede fino al proprio e personale "chicco dorato"...
Già se ne cibavano gli Incas nel Perù, i Maya e gli Aztechi in Messico e Guatemala. I Nativi lo consideravanoo un dono degli dei e lo celebravano con grandi feste in occasione della semina e del raccolto.
Non mi soffermo ad approfondire da un punto di vista storico quale sorte abbiano subito i Nativi e il loro "oro"... Dirò solo che il loro attaccamento alla Madre Terra è il motivo per cui mi sento così vicina al loro modo di pensare e di vivere!!!
Se vogliamo, possiamo vedere una "legge del contrappasso" in ciò che è accaduto agli europei che si sono cibati di solo mais per lungo tempo: la pellagra era una malattia che ha decimato la popolazione che si nutriva di sola polenta, data la povertà dilagante. (La prima rapida diffusione del mais in Europa si ebbe nel 1600 nelle regioni Balcaniche, allora facenti parte dell'impero Ottomano,  grazie alle condizioni climatiche favorevoli che assicuravano produzioni di granella più che doppie rispetto ai cereali tradizionali. Qualche tempo dopo il mais iniziò a diffondersi in Italia, probabilmente con varietà provenienti dai vicini Balcani (da cui forse deriva il nome popolare di «granturco»). Le regioni padane, e in particolare quelle nord-orientali, grazie al clima favorevole furono quelle che introdussero il mais nei loro ordinamenti colturali con larghezza tuttora insuperata.)
Certo è che la dieta dei Nativi era tale per cui nelle loro tribù non si è mai manifestata tale malattia!!!
Le proteine del mais sono prive di glutine, contiengono però zuccheri e amidi e hanno un effetto stimolante sul metabolismo del sistema muscolare.
Ha una spiga diversa da quella degli altri cereali: più grande, pesante, con chicchi ben più duri... e protetti da tante foglie, che li fanno maturare al riparo della luce solare e questo sembra davvero una magia, se pensiamo che sono gialli proprio come il Sole invece!!! E' come se ne assorbisse i raggi e il calore e lo conservasse all'interno...
(E' un po' ciò che succede anche alle olive: assorbono il calore del sole e lo rilasciano piano piano con l'olio che da loro si produce... Ecco perchè gli antichi lo usavano come cibo, come medicina e come combustibile per le loro lampade... No, non sto divagando!!!)
Nelle zone Padane i nostri antenati mangiavano polenta come unico pane (non c'era sempre la pasta, ammesso che ci fosse modo di avere farina per farla!!!) e la si mangiava soprattutto in inverno. Perchè? Perchè il suo colore scalda il cuore di chi se ne ciba: il giallo intenso risveglia il Sole dentro ogni commensale e non a caso sulla forma di polenta veniva posta una croce a benedizione del cibo che si stava per consumare e a protezione di chi ne avrebbe consumato. Il Mais è dunque uno dei cibi magici che danno protezione.
Allora ho preparato un connubbio tra polenta e fagioli rossi,
di quelli che di mangiano con le tortillias 
ed ecco qui la mia ricetta di oggi: Fagioli Fushion & polenta

Ammolliamo 300 gr di fagioli rossi (per 2 persone) dalla sera prima (devono stare a mollo almeno 24 ore, così si riducono i tempi di cottura; oppure comprateli già cotti e buttate via quasi tutto il liquido di conservazione)
Il giorno dopo cuoceteli per almeno 45 min in acqua non salata con un pezzetto di alga kombu ( se son già cotti, metteteli direttamente sul fuoco).
Quando saranno pronti, passateli in una padella capiente, in cui avrete fatto stufare una cipolla rossa a fettine sottili con poco olio e.v.o. Aggiungete salsa di pomodoro a piacere (almeno mezza tazza). Aggiungete salsa di soja q.b. e un cucchiaino scarso di tandoori, quello con tanta paprica però, lasciando che si addensi il sughetto. Mescolate e alla fine cospargete di prezzemolo tritato fresco.
Nel frattempo portate a bollore acqua salata per la vostra polenta: io uso quella rapida per diminuire i tempi (solo per la polenta adotto questa filosofia!!!) e utilizzo 125 gr di farina ogni 250 ml d'acqua. Fate voi le proporzioni a seconda di quanto sia "polentone" vostro marito o, comunque, chi condivide con voi il pasto.
La forma della stella è simbolo di protezione per eccellenza (con il cerchio): ricordatevi di porla sulla polenta prima di servirla e insieme alle cipolle, al prezzemolo e alle spezie si avrà un bell'effetto anti-influenze negative (di qualunque siano le loro origini!!!). Questa è una ricetta semplicissima, veloce e gustosa, oltre che assolutamente gluten-free e vegan!!!
E così ho completato l'argomento dei "cereali nel ritmo dei giorni della settimana"...

Buone magie a tutti!!!

sabato 24 agosto 2013

Il pane con il cerchio dei 7 Pianeti

Ieri ho preparato questo pane, prendendo spunto da uno dei libri di Emma Graf "Cereali e Pianeti nell'umana e spirituale alimentazione-vol.3". Si tratta di pane speciale, non solo nella forma, ma anche negli ingredienti:
700 gr. circa di farina integrale (si può utilizzare quella di un solo cereale che si vuole, ma per un effetto magico... consiglio: 200 di farro, 100 di riso, 100 di orzo, 100 di avena, 50 di miglio  e 50 di mais fioretto)
300 gr circa di pasta madre di segale appena rinfrescata
250 ml circa di acqua tiepida
20 gr di sale fino
4 cucchiai di olio e.v.o.
Miscelare 600 gr di farina con il sale e l'olio e aggiungere circa 200ml di acqua; lavorare un po' e poi aggiungere la pasta madre. Lavorare bene il tutto per almeno 10 min, aggiungendo, se necessario, altra acqua e altra farina sul piano da lavoro.
Dividere ora l'impasto in 7 pezzi, di cui uno più grosso che andrà posto nel centro, circondato poi dagli altri.
Coprire con un panno e lasciare lievitare a temp. ambiente (visto che fa ancora caldo) per almeno 4 ore (più riposa, meglio è con il lievito naturale!!!)
Prima di infornare, accendere il forno a 220° e porre una ciotola con dell'acqua sul fondo.
Incidere i simboli dei pianeti sui singoli pezzi, lasciando al centro quello del Sole...
(Naturalmente incideremo quelli corrispondenti ai giorni della settimana!!!)
Volendo, anziché inciderli, si possono fare con un po' di impasto tenuto da parte e allora si porranno le forme sui singoli pezzi prima di mettere a lievitare (bagnando un pochino la superficie prima di metterli sopra...)
Infornare a 220°C per i primi 20 min e poi per altri 40 min circa a 200°. 
Quindi porre su una gratella a raffreddare prima di gustarlo.
Si possono aggiungere anche dei semi (di girasole, di sesamo, di carvi, di lino, di papavero, di finocchio e di zucca), sia nell'impasto che sopra (7 pezzi, 7 cereali, 7 semi!!!).
L'armonia dei 7 cereali e dei corrispettivi Pianeti mi ha donato una buona energia mentre lo preparavo e quando poi lo abbiamo condiviso a tavola.
Se si vuole fare dolce, basta mettere solo un pizzico di sale, aggiungere 150 gr di miele (o 150 gr di zucchero di canna) e usare il latte al posto dell'acqua.
Impastare con consapevolezza è una forma di meditazione!!!

Buone magie a tutti!!!

martedì 20 agosto 2013

La torta della domenica

Ho postato qui la ricetta di questo dolce, che -modestamente- mi è uscito magicamente buono!!!
Ho utilizzato la farina integrale di frumento perchè lo abbiamo consumato di domenica.
Ho preparato questo dolce per festeggiare le Donne della mia famiglia, anche perchè al pranzo c'eravamo proprio tutte, di tutte le generazioni: da mia mamma alla piccola Ariel!!!
Il rosa, colore dell'Amore e della femminilità è stato un omaggio alla Dea Madre:
 ci preservi, ci guidi nelle decisioni e ci aiuti nelle difficoltà...
Noi le restiruiremo la nostra Gioia e ne godrà con l'Universo intero!!!
Buone magie a tutt*

sabato 10 agosto 2013

L'avena di Venere e dei popoli nordici

 (foto dal web)
Venere (per i Romani) o Afrodite (per i Greci) è la Dea dell'amore, "Donna-Dea" per antonomasia. 
A lei sono associate la Bellezza, la Femminilità, la Grazia, l'agilità nel gioco e nella danza.
 Il suo simbolo indica equilibrio nel rapporto di armonia tra lo spirituale (il cerchio) e il materiale (la croce).
Nelle lingue latine, il suo giorno è il Venerdì  (tra i popoli di derivazione germanica, 
Venere corrisponde alla dea Freya, da cui Friday).
Venere è la madre di tutto ciò che cresce, che è verdeggiante e 
la sua armonia si rispecchia anche nella sua orbita che forma una stella a 5 punte...
  proprio come, in natura, possiamo vedere nella sezione di una mela tagliata...
(e la mela ancora una volta è simbolo di femminilità, conoscenza, desiderio...
Non si contano i miti e le leggende legati a questo frutto!!!)
oppure in una semplice rosa canina...

Il cereale a lei associato è l'AVENA, che non forma una spiga compatta, ma una pannocchia che si trastulla al vento! Un campo d'avena non ancora maturo dà l'impressione di un mare ondeggiante d'un verde intenso...
(foto dal web)
Le sue origini sono da ricercarsi "ufficiosamente" in Atlantide, continente ora sommerso (Terra e Acque...)... ma ufficialmente nel Nord Europa, dove la corrente del Golfo che vi regna, crea un'area temperata e umida, ambiente favorevolissimo a questo cereale che predilige il clima marino caldo umido e affonda le sue radici nel terreno, rifocillandosi dell'elemento acqueo (analogia quindi con l'altro cereale "femminile", il riso, legato alla Luna, altra faccia della Dea).
Poiché sviluppa calore, è adatta all'alimentazione delle popolazioni irrequiete e attive di quelle regioni: è noto l'irresistibile desiderio di conquista e di lotta descritto nelle saghe degli eroi germanici (già Plinio ne parlava!) e a combattere non erano solo gli uomini!!!Famosi sono anche gli atti e le lotte delle due valchirie Brunilde e Crimilde nella saga nordica di Sigfrido!!! Dunque può avere un effetto esaltante anche sulle forze venusiane della donna!!!
Oggi si sa che l'avena è uno dei cereali più prezioso e digeribili, grazie alla disponibilità di proteine nobili e sostanze nutritive, nonchè alla particolarità della sua parte grassa che, se ingerita cruda, abbassa il livello di colesterolo nel sangue. Ecco infatti la sua diffusione sotto forma di fiocchi, nella cui preparazione i chicchi vengono privati dell'involucro e sottoposti ad un trattamento con un delicato apporto di calore, prima di essere rullati: questo rende i nutrienti assolutamente digeribili e immediatamente disponibili, sia nella dieta degli ammalati che dei bambini, ma anche degli sportivi e di chi soffre di depressione e di diabete!!!
L'avena cura le infiammazioni dello stomaco e dell'intestino, poiché la formazione della sua mucillagine protegge la pareti intestinali dalle irritazioni e dalle infezioni legate ad un'alimentazione non sempre corretta (diciamo pure "moderna", nel senso di poco consapevole, piena di zuccheri e sostanze morte... in una parola "industriale"!!!)
Contiene una buona percentuale di calcio, ferro, fosforo, magnesio e tracce di zinco e manganese: tutti principi che salvaguardano la nostra buona salute, senza bisogno di integratori...
Oltre che per il tipico porridge anglosassone, i fiocchi possono essere utilizzati nel meraviglioso "Bircher-Muesli" (dal nome del medico dietologo che l'ha inventato) e quindi nella crema Budwing, la cui ricetta è stata postata da me qui...
D'inverno, a supportare maggiormente difese immunitarie e gusto, si può aggiungere una spolverata di cannella; d'estate, al posto della mela ci metto una banana frullata e una pesca tagliata a pezzetti: mio marito ne va matto e lui stesso mi conferma i benefici che ne trae a livello fisico, notando la differenza quando io non riesco a prepararglielo per colazione!!!
La farina d'avena non è molto adatta per la panificazione (anche se io la utilizzo per un plumcake fantastico di cui, a breve, posterò la ricetta!!!), ma i suoi fiocchi si prestano molto bene per gli sformati...
In fondo, basta un po' di fantasia e... consapevolezza!!!

Buone magie a tutti!!!

giovedì 8 agosto 2013

Torta di pesche con farina di riso integrale e miglio, senza zucchero e senza uova

Ieri era il mio compleanno e per l'occasione ho preparato questo dolce leggero, quasi etereo...
L'ho voluto così per il mio bisogno di staccarmi per un po' dai cereali della famiglia del frumento, perchè ultimamente io e mio marito abbiamo notato un gonfiore addominale che ci infastidisce (e non per una questione estetica... ma di salute reale!). Così ho pensato di togliere il glutine per almeno un mesetto dalla nostra dieta, per vederne gli effetti... aiutati nche dal fatto che il mulino, da cui compro il farro da macinarmi in casa, è chiuso fino a fine agosto!!!
E ieri, essendo un giorno "speciale" in famiglia, ha visto la preparazione di un menù speciale:
  • orate al forno
  • anelli di totano in umido
  • e questa torta...
Ingredienti:
200 gr di farina di riso integrale
50 gr di farina di miglio
100 gr di margarina di soja (o di burro bio)
200 ml di panna bio
4 cucchiai circa di marmellata di pesche senza zucchero
1 banana matura
1 pesca matura ma soda
1 cucchiaio di miele (io ho usato quello d'arancio)
1 bustina di cremortartaro
1 pizzico di sale

Ho miscelato le farine (prodotte fresche con il mio mulino magico casalingo), il lievito e il sale.
Ho lavorato con la margarina, quindi ho aggiunto la banana frullata (la cui consistenza sostituisce le uova!)e poi la panna montata un poco con il miele.
Ho acceso il forno a 200°C con una ciotola d'acqua all'interno; ho messo il composto nella teglia rotonda, ho livellato, ho distribuito la marmellata sulla superficie e poi le fettine di pesca.
Ho infornato per 40 min circa 180° e ho lasciato raffreddare bene prima di gustare.

Ho usato farina di riso (integrale, naturalmente) poichè questo è il cereale della Dea, legato alle Acque, alla Luna e alla Femminilità; la farina di miglio, perchè ieri era mercoledì e questo è il cereale di Mercurio; il miele, simbolo "del nutrimento che viene dalla Natura e dalla Madre Terra, della ricchezza materiale, ma anche della ricchezza interiore, della dolcezza e dell’amore che desideriamo e che dobbiamo concederci per primi; e, infine, per la sua valenza simbolica di cibo adatto agli dei, riconoscendo il valore sacro della nostra persona nell’assumerlo."
Ho utilizzato la panna per la sua parte di grassi che fanno bene, proteine e come simbolo della maternità (la mucca e il suo vitello, simbolo di madre e figlio).
Purtroppo non sono riuscita a fare alcun rito per Lughnasah, ma è bello sapere di essere nata a ridosso di una festa così bella, una dei momenti più significativi dell'anno magico...

Ho cominciato ad approfondire lo studio sulle rune... E' un mondo affascinante e meraviglioso...

Buone magie a tutti!!!



domenica 14 luglio 2013

Alla dolcezza di Ariel Greta

Questa mattina ho preparato questo dolce pensando alla mia neonata nipotina Ariel Greta, nata il 6 giugno scorso!!!
E' una vera gioia sapere che ora c'è anche lei nella nostra famiglia... Nella settimana di vacanza trascorsa da mia sorella (lei è la nonna di Ariel!!!), ho avuto la possibilità di tenerla in braccio, di coccolarla, cambiarla, farla dormire... E' stata una vera gioia per me!!! Ringrazio l'Universo per questo dono meraviglioso!!!
Plumcake di pesche con yogurt alla vaniglia
Ho preparato questa torta con la farina di frumento integrale perchè oggi è il giorno del Sole, ho aggiunto il miele, (delizia cara agli dei) perchè fosse dolce ma in modo equilibrato e naturale e perchè contribuisca alla nostra salute, e yogurt alla vaniglia, perchè questa bacca meravigliosa appartiene a Venere, è legata all'elemento Acqua e all'Amore e alla Femminilità; le pesche sono gialle come il Sole e dolci in modo tale da ricordare le notti d'estate, magiche e fresche... Ho decorato con rametti di lavanda raccolta la notte di San Giovanni, notte magica per eccellenza, perchè possa idealmente darle la chiaroveggenza e la capacità di usare i propri talenti nel miglior modo possibile!!!

Buone magie a tutti!!!

sabato 8 giugno 2013

Ricetta letteraria 3#: tortine con viole cristallizzate e tè alla lavanda. Con dedica...

Un'altra ricetta dal libro che mi ha ispirato il titolo di questo mio blog: in realtà la ricetta era "tortine glassate con viole cristallizzate", ma per i motivi che ben avrete capito riguardanti la nostra filosofia di alimentazione, in casa non vediamo di buon occhio lo zucchero bianco e poiché la glassa si può fare solo con zucchero a velo, che è infine zucchero bianco, ho preferito personalizzare la ricetta, utilizzando lo zucchero a velo solo per la quantità minima indispensabile solo per cristallizzare le viole raccolte nel mio giardino.
Ecco allora che per le viole ho seguito montato a neve un albume con un pizzico di sale e ho aggiunto 1 cucchiaino di acqua di rose (ho usato quella che mi ha regalato una mia collega, comprata in un negozio di cibi multietnici a Milano); poi ho intinto le viole nell'albume, togliendone l'eccesso, e le ho passate nello zucchero a velo. Le ho lasciate riposare fino al giorno dopo e quando le ho prese erano davvero cristallizzate, come per magia...
Per le tortine ho sperimentato... 
Ecco gli ingredienti:
125 gr di farina di farro integrale
125 gr di farina di mais fioretto
100 gr di fecola di patate 
60 gr di burro o margarina di soja
pizzico di sale 
1 bustina di cremortataro o lievito naturale per dolci
2 uova bio
qualche cucchiaio di latte di soja
3 cucchiai di zucchero di canna + un cucchiaino
200 ml di panna fresca da montare
2 cucchiai di acqua di rose
Ho lavorato lo zucchero con il burro fino ad avere un crema; poi ho aggiunto le uova, uno alla volta, e il pizzico di sale. Poi ho aggiunto gli ingredienti secchi miscelati (farine, fecola, lievito) ed ho mescolato con cura, aggiungendo il latte di soja per ammorbidire il tutto.
Ho oliato gli stampini per muffins e ho acceso il forno a 180°; ho infornato per 40 min circa a 160°C.
Li ho messi poi a raffreddare su una gratella e ho montato la panna, con un cucchiaino di zucchero di canna e l'acqua di rose, per poi metterla nel frigorifero a rassodare bene.
Infine ho decorato i cupcake con la panna ben fredda e le violette cristallizzate...
Con la panna avanzata, ho servito anche una ciotolina di fragole, tagliate a piccoli pezzetti e macerati in poco succo di limone, 1 cucchiaino di zucchero di canna e 1 di acqua di rose...
Ho accompagnato il tutto con una tazza di tè nero alla lavanda:
ho messo in infusione del tè nero e un pizzico abbondante di lavanda essiccata... 
e ho addolcito con un cucchiaino di miele millefiori bio (che non ha nulla a che vedere con quello che non lo è...)

Nel linguaggio dei fiori le viole indicano umiltà e modestia (data la loro posizione rispetto alla terra) e il loro colore è quello della spiritualità, come quello della lavanda, che è un fiore dal profumo intenso con molteplici proprietà curative, sia sul piano fisico che su quello più sottile.
Dedico queste dolcezze alla mia Amica Mirtilla per esprimerle la mia gratitudine: la Vita ci riserva degli incontri meravigliosi... Grazie di esserci, cara!!! 
E buona domenica a tutti!!!
Buone magie !!!

sabato 18 maggio 2013

Menu di primavera #1


Le verdure primaverili portano in sè tutte le proprietà rigeneranti della nuova stagione: la Natura sa di cosa abbiamo bisogno, perciò non è un caso se d'estate ci sono frutti ricchi d'acqua o d'inverno frutti e verdure ricchi di vit.C!!!
E in primavera ci si deve depurare dalle tossine accumulate durante l'Inverno, che ha richiesto cibi nutrienti che potessero scaldarci e sostentarci contro il freddo...
Chi come me ha la fortuna di avere un orto può vedere con più facilità quali sono le verdure di stagione: abituati come siamo a trovare tutte le verdure e tutta la frutta per tutto l'anno al supermercato, non sappiamo più quali sono di stagione e quali no!!!
Benvenuti allora carciofi, fave, asparagi e tutte le erbe spontanee che si possono raccogliere in campagna, come il tarassaco, i bruscandoli, gli asparagi selvatici...
In particolare ecco una ricetta a base di carciofi e zucchine, che ho preparato per la festa della Mamma...
Poichè sono 3 le ricette del menu di ieri, ho pensato di dividerle in 3 post, anche per non "appesantire" con troppe informazioni il tutto...
Ecco la prima...
 Lasagne con carciofi e zucchine
Ricetta semplice semplice...
Per una teglia da 8 porzioni abbondanti:
500 gr di lasagne di sfoglia fresca
2 zucchine medie
4 carciofi
5-6 cucchiai di passata di pomodoro
1 lt di latte vegetale
100 gr di burro (o margarina veg)
5 cucchiai generosi di farina
1 dado vegetale (o l'equivalente in dado casalingo o sale)
noce moscata qb
olio evo qb
sale qb
Preparare la besciamella: portare a bollore il latte; intanto sciogliere il burro e poi aggiungere la farina a pioggia, mescolando qualche minuto. Quando il latte sta per bollire, abbassare la fiamma, unire farina/burro,  mescolando per non creare grumi. Cuocere fino ad avere la densità desiderata, aggiungere il dado ed eventualmente regolare di sale; grattugiare noce moscata qb per avere il sapore desiderato.
Grigliare le zucchine tagliate sottili.
Cuocere i carciofi puliti e tagliati a fettine sottili in una padella con poco olio, regolando di sale e, a fine cottura, frullare grossolanamente con il mixer, tenendone da parte qualcuno per la decorazione.
Formare gli strati con uno di sfoglia, uno di besciamella, uno di zucchine e crema di carciofi e poi di nuovo (con queste dosi dovrebbero esserci 4 strati). Su quello finale distribuiamo la passata, le zucchine e la crema, ma anche i carciofi tenuti interi e infine la besciamella rimasta.
Infornare circa 30-40 min in forno ben caldo a 200°C.
Il sapore delicato delle zucchine e il caratteristico sapore dei carciofi rendono questo piatto sostanzioso ma leggero.
Ecco perchè ci sta anche un secondo... e il dolce!!!

Buone megie a tutti!!!

domenica 5 maggio 2013

Torta salata con farina di miglio e ricotta al tandoori

In questo periodo sto sperimentando un'alimentazione che non ecceda con il glutine e soprattutto che sia il più possibile integrale. 
Mercoledì era il 1° maggio ed ho voluto preparare qualcosa che mi mettesse in connessione con le forze di Mercurio e che, al tempo stesso, fosse una celebrazione per Beltane, il sabbat che ci connette con l'unione, del dio e della dea, che darà buoni frutti: dunque celebrazione dell'abbondanza che verrà con l'Estate.
Ecco la mia ricetta:
100 gr di farina di miglio
50 di farro integrale
9 gr di cremortartaro
10 gr di sale alle erbe (o sale integrale) 
mezzo bicchiere d'acqua a temp ambiente
200 gr di ricotta di capra
sale alle erbe qb
1 cucchiaino di tandoori*
1 uovo (facoltativo) di gallina "felice" (o quantomeno allevata a terra!!!)
3-4 cucchiai di latte vegetale
erbette o coste qb già cotte (magari a vapore...)
contorno di erbe a piacere
Prepariamola: in una terrina mescoliamo le due farine con il sale e il lievito e aggiungiamo l'acqua, amalgamando poi il tutto (prima con la forchetta e poi con le mani) fino ad avere una bella palla omogenea e liscia (aggiungiamo farina di farro se serve, anche per il piano da lavoro!), che lasceremo riposare un poco.
Intanto mescoliamo la ricotta con il latte (io ho messo il mio d'avena autoprodotto), il sale, l'uovo (se lo volete) e il tandoori, fino ad avere una crema omogenea e morbida.
Passo in padella le coste o erbette, nella quantità che decido, per qualche istante con un cucchiaio d'olio evo.
Accendo il forno a 200°. Stendo l'impasto e lo metto nella teglia per la mia torta salata, aggiungo le mie erbette (disponendole in modo equo sulla superficie) e poi la crema di ricotta.
Abbasso a 180° e inforno per circa 30-35 min. Quindi impiatto con delle verdure a piacere. 
Io mercoledì avevo preparato delle erbette spontanee raccolte alla mia vigna: noi veneti le chiamiamo bruscandoli, ma (qui potete avere altre informazioni)...
 (foto dal web)
Hanno un sapore simile agli asparagi selvatici e cotti a vapore e poi passati in padella con un goccio d'olio evo crudo sono una delizia che non dovreste perdervi, poichè come tutte le erbe spontanee primaverili hanno in sè le sostanze che ci aiutano a depurarci dalle tossine invernali.
*Il tandoori è un masala (cioè una miscela) di spezie usato per un piatto tipico indiano, ma che io utilizzo anche nell'insalata, perchè mi piace parecchio!
(foto dal web)
Volendo si può fare anche in casa (qui la fonte): mettete tutto in un macinino e riducete in polvere. Potete anche tostare leggermente i semi, ma non le polveri. Quello che avanza tenetelo in una bottiglietta ben chiusa al buio:

  • 4 cucchiai di paprica dolce (o polvere di Kashmiri chili che dà il bel colore rosso squillante)
  • 3 cucchiai di semi di coriandolo
  • 1 cucchiaio di semi di cumino
  • 1 cucchiaino di semi di fieno greco 
  • 1 cucchiaino di zenzero in polvere 
  • 1 cucchiaino di semi di finocchio 
  • 1 cucchiaino di pepe nero macinato
  • 6 chiodi di garofano
  • 1 cucchiaino di aglio in polvere [ma anche fresco pestato va bene da aggiungere solo al momento dell'uso]
  • 4 bacche di cardamomo verde - prendete solo i semini 
  • 1 cucchiaino di polvere di mango acerbo [amchoor]  
Io l'ho acquistata al supermercato, ma ci ho aggiunto la paprica per avere quel tocco in più e il suo colore acceso caratteristico. Guardando un po' nel web, ho visto che non c'è una ricetta fissa (un po' come succede per il curry, credo ne esistano diverse versioni personalizzate da chi le prepara, magari con ricette di famiglia) ma comunque con ingredienti comuni: il cumino, lo zenzero, il pepe nero, il coriandolo, l'aglio e il peperoncino. In quella che ho acquistato c'è anche la curcuma (una delle mie spezie preferite e una delle più magiche per le donne dell'India).
Da un punto di vista "magico", quasi tutte le spezie hanno la funzione o di antipiretici, o di antinfiammatori o semplicimente di alzare le difese immunitarie, per difendere il corpo "fisico" dalle malattie...
Ci sono spezie, però, alle quali ci si affeziona particolarmente... forse per istinto, forse... per un connessione ad usi fatti in altre vite... Per me la curcuma è una di queste!!! Al di là delle sue molteplici proprietà , il suo colore caldo, il suo aroma mi danno vibrazioni intense e, come fanno le donne indiane, quando la uso me ne metto sempre un poca sopra il 6° chakra... Chitra Banerjee Divakaruni cita nel suo libro “La Maga delle spezie” : ”Sollevando il coperchio del contenitore accanto alla porta della bottega, se ne percepisce subito l’odore, anche se ci vuole un attimo prima che il cervello ne registri l’aroma sottile, lievemente amaro come quello della nostra pelle, e quasi altrettanto familiare. Accarezzatene la superficie con la mano, e la serica polvere gialla vi infarinerà il palmo e i polpastrelli. Polvere d’ala di farfalla. Avvicinate la mano al volto. Strofinatevi le gote, la fronte, il mento. Non abbiate timore. Per millenni prima dell’inizio della storia, le spose e le fanciulle che aspiravano a maritarsi hanno fatto lo stesso. Imperfezioni e rughe scompariranno, grasso e segni del tempo saranno spazzati via. Per giorni, in seguito, la pelle brillerà di un pallido bagliore dorato”. (altre info qui)
A Beltane, (Calendimaggio) inoltre, inizia la seconda parte del cammino dell'anno, quella che gli antichi chiamavano fase coagula, cioè dopo aver rese fluide, rinnovate, disponibili le nostre potenzialità ed essersi cimentati in nuovi cammini, ora si tratta di consolidare i risultati raggiunti, onde poter ambire a più elevati traguardi sia nell'ambito spirituale che in quello materiale (fonte)...
Dedichiamoci quindi alle nostre passioni con consapevolezza e intenzione, facendoci aiutare il più possibile dai doni della Natura!!! Il cibo non è solo alimentazione, ma anche e soprattutto nutrimento per l'Anima!!!
Buone magie a tutti!!!

domenica 28 aprile 2013

Il mio "Pane dell'Abbondanza"

Questo è un pane pieno di magia e significati relativi all'abbondanza (di ciò che si desidera...).
Con il mio portentoso mulino casalingo ho macinato farro e riso integrali per avere farina fresca e piena di vita, ho aggiunto la mia pastamadre di segale e ho ripetuto il mio mantra personale impastando con attenzione e consapevolezza ("Amore, Abbondanza, Salute e Gioia a chi si ciba di questo Pane!!!"). Infine, oltre a dargli una forma circolare,  ho inciso dei simboli runici.
Ma... ecco gli ingredienti:
300 gr di farina di farro integrale
150 gr di farina di riso integrale
300 gr di pastamadre di segale appena rinfrescata
5 cucchiai di olio evo
15 gr di sale ( meglio se integrale o alle erbe)
250 ml circa di acqua tiepida
2 cucchiai di semi di girasole e 2 di sesamo non tostato
Come fare: mescolare le due farine con il sale e i semi; aggiungere l'olio e lavorare con le mani; aggiungere piano l'acqua e amalgamare un poco, poi unire la pastamadre, lavorando bene e aggiungendo altra farina, quanta ne basta per avere una palla liscia ed omogenea. Ora dividere l'impasto secondo le forme che si vogliono ottenere (io ho fatto una focaccina rettangolare e questo pane rotondo) e mettere a lievitare per almeno 5/6 ore comperto e in luogo tiepido (dentro il forno spento con la luce accesa va benissimo, visto che non fa ancora caldo!!!). Quindi incidere la superfice con i simboli desiderati e infornare nel forno già caldo a 220°C per i primi 20 minuti, poi abbassare a 200°C per altri 35 minuti. Sfornare e porre su una gratella per lasciare intiepidire.

Ho utilizzato la farina di farro, perchè è il cereale influenzato dal Sole, pianeta che sottende all'energia e al principio maschile, nonchè polarità primaria di Vita sulla Terra, quella di riso,  influenzato invece dalla Luna, forza soggetta al principio femminile e pertanto complementare di quella maschile) e la segale della pastamadre è il cereale del pianeta Giove, padre degli dèi e corpo celeste cui è dedicato il giorno di Giovedì (25 aprile), ma secondo la tradizione anglosassone è il giorno di Thor (Thursday) e ciò concorda con le rune che ho inciso, di derivazione germanico-vichinga.
Le rune mi attirano molto in questo periodo... Quelle che ho inciso simboleggiano: fertilità, capacità di completare un ciclo e iniziarne un altro, conoscenza e sicurezza, forza vitale, istinto primordiale che vince ogni forza distruttiva, guadagno, capacità di ascoltare le proprie intuizioni, fiducia nelle trasformazioni e energia solare-guida spirituale.

Questo pane è stato condiviso con un gruppo di amici che ci hanno invitati a partecipare ad una cerimonia per l'Abbondanza tenutasi il 25 aprile, in cui la Luna piena e l'eclissi sono coincise con la festa di Wesak di quest'anno (anche se non è questa la festa per cui ci si è riuniti!).
Li ringrazio tutti  e ringrazio l'Universo per averli incontrati!!!

Buone magie a tutti!!!

domenica 17 marzo 2013

Muffin di farro con dedica...

Oggi pomeriggio ho ricevuto un premio... Sì, da Strega Northia, una delle "streghette" che seguo di più nel web!!!
E considerando che mio figlio voleva far merenda, ma non c'era nulla in casa che lo invogliasse... ho deciso di fare dei muffins super veloci e golosi. Eccoli pronti in 40 min. (cottura compresa!!!)
250 gr di farina di farro fresca
2 uova di galline felici
50 gr di burro buono
60 gr di zucchero di canna
pizzico di sale 
una bustina di cremortartaro alla vaniglia
1 bicchiere di latte di soja
Mescolare gli ingredienti secchi, aggiungere il burro a tocchetti e lavorare come per la crostata.
Mettere le uova e poi il latte amalgamando il tutto con cura.
Ungere con un filo di olio evo gli stampini per i muffins e riempire ciascuno (a me ne sono venuti 9) con una cucchiaiata abbondante. (cospargere di zucchero di canna la superficie , se si desidera una caramellatura...)
Cuocere in forno già caldo a 180°C per 30 minuti, quindi sfornare e farcire con marmellata o crema di nocciole al cacao, aiutandosi con una siringa da pasticcere (altrimenti basta farcirli quando si aprono per mangiarseli!!!)
A mio figlio sono piaciuti da impazzire!!!

Oggi è il giorno del grano e simili e già da un po' in famiglia abbiamo adottato il farro come cereale d'elezione per i nostri pasti. Lo compro sfuso al mulino della mia città e lo trasformo in farina con il mio preziosissimo mulino casalingo!!!Così costa meno e la farina è sempre fresca, perciò nutriente e viva...
Il farro ha tantissime proprietà, come già affermava santa Ildegarda. Lo stiamo sperimentando... eliminando del tutto il grano, troppo rielaborato e selezionato nel corso degli anni, dalla ripresa economica in poi.

Ringrazio enormemente Strega Northia per il premio e nel mio blog di eco di casa il post consono.

Buone magie a tutti!!!

lunedì 4 febbraio 2013

La mia "torta del Risveglio"

I miei rituali per Imbolc sono stati utili per preparare il terreno (etereo) in casa nostra e cominciare a pensare al risveglio primaverile che da ieri è più concreto, con il suo primo Sole...
Perciò, avendo curiosato qua e là e avendo trovato questa splendida ricetta, non ho saputo resistere e l'ho personalizzata, rendendola più semplice e veloce, anche per farla a mangiare al monello di casa... Ecco come:
300 gr di farina di farro integrale appena macinata
60 gr di margarina di soja
2 uova (di galline felici)
2 cucchiai abbondanti di miele d'acacia
2 mele rosse
1 bustina di cremortartaro
250 ml di latte di soja
mezza stecca di vaniglia
pizzico di sale fino
2 cucchiai di zucchero di canna (meglio se integrale)
succo di mele q.b.
spolverata di cannella
un pezzetto di zenzero fresco
Sbucciare le mele e tagliarle a tocchetti e metterle in una ciotola con tanto succo di mela, quanto basta per coprirle, il pezzo di zenzero tagliato grosso e la cannella. 
Nel frattempo scaldare il latte di soja in cui avremo messo i semini della vaniglia e la stecca stessa, portandolo a bollore, quindi segnere e metterci il miele, mescolando un poco.
miscelare la farina con il lievito e il sale (senza metterli vicini però!) e aggiungere la margarina, poi lavorare il tutto con le mani (come quando si fa la crostata, per intenderci). Quando è tutto omogeneo, aggiungere il latte, togliendo la stecca, e le uova, mescolare bene e poi mettere le mele a tocchetti scolate del succo. Mescolare nuovamente con cura dal basso verso l'alto e porre nella teglia della forma desiderata (meglio rotonda, ma...) e distribuire lo zucchero che creerà il caramello sopra...  Infornare in forno già caldo a 180° per 40 min circa; dopo la "prova stecchetto" per vedere se è pronta, sfornare e raffreddare un poco su una gratella prima di godersi la prima fetta... accompagnata dal succo di mela filtrato e scaldato!!!

Le uova sono in tutte le culture simbolo di rinascita, le mele rappresentano la conoscenza, zenzero e cannella svolgono la loro funzione di "protettori" nella stagione che si appresta ad incominciare, poichè ai primi soli, siamo subito pronti a spogliarci e per questo soggetti agli attacchi degli ultimi colpi del vento freddo che qualche volta ancora ci prova... ma noi celebriamo la Primavera che si appresta a tornare e la accogliamo a braccia aperte con tanta voglia di calore e colore!!!

Bentornata, Luce!!!

E buone magie a tutt*!!!

venerdì 4 gennaio 2013

Torta speziata natalizia

E mentre i miei uomini sono andati a cercare legna per Lucilla , io ho il tempo (finalmente!!!) per postare questa ricetta, che -anche se quasi prettamente natalizia- può essere fatta e gustata durante tutto l'inverno per le proprietà dei suoi ingredienti:

250 gr di farina di farro (meglio se appena macinata...)
100 di miele d'acacia (o l'equivalente di zucchero di canna, integrale meglio) + un cucchiaio di     zucchero di canna per la decorazione
60 gr di margarina di soja (o di burro)
2 uova
latte di soja al naturale qb (almeno 1 bicchiere)
pizzico di sale
una bustina di cremortartaro per dolci (lievito naturale derivante dai lieviti del mosto)
due cucchiai di gocce di cioccolato fondente + scaglie per la decorazione
un cucchiano di cannella in polvere+ una spolverata di mix di spezie Ducrox (zenzero,chiodi di garofano...)

Il procedimento è quello usuale:
miscelare gli ingredienti secchi (tranne le gocce di cioccolato), aggiungere la margarina (o il burro) e lavorare il tutto con le mani fino ad avere un tutto "sbricioloso"; unire le uova e poi il latte, ottenendo un composto omogeneo e morbido. Ora unire le gocce di cioccolato: mescolare bene e accendere il forno a 200° per riscaldarlo, avendo cura di mettere un contenitore con l'acqua dentro per non far bruciare dopo la torta!
Mettere quindi il composto nello stampo prescelto con un foglio di carta forno, livellandolo bene; distribuire un cucchiaio (o poco più) di zucchero e le scagliette di cioccolato sulla superficie, quindi infornare in forno caldo a 180° per 30-35 min.
Verificare il termine cottura con uno stecchino lungo, sfornare e lasciare intiepidire...

Questa torta è deliziosa se tiepida!!! E' semplice da fare e il risultato è assicurato!!! Soprattutto se accompagnata da un tè nero aromatizzato al bergamotto... addolcito appena da una punta di miele d'acacia, neutro nel gusto, ma delicatamente presente...

La magia di questo periodo dell'anno è unica e sarebbe un vero peccato disperderla subito dopo la festa dell'Epifania... E' una magia che perdura finchè sentiamo il bisogno di scaldare l'anima e il corpo con cibi e bevande che ci proteggono dal freddo e dal buio dell'ignoranza (in senso lato!!!).
Ecco perchè la forma migliore dei dolci è quella del cerchio o della stella (simboli di protezione per antonomasia!); le spezie svolgono il loro compito di febbrifughe, antisettiche, disinfettanti contro i mali di stagione, sostenendo l'efficacia mucolitica del miele e alzando le difese immunitarie, naturalmente presenti nel nostro organismo.
Concedersi delle gocce di cioccolato fondente (quindi con una minima quantità di zucchero raffinato) che conserva nella sua anima i benefici di sostanza che aiuta il buon umore, bèh... anche questo fa sì che le nostre  "difese" aumentino, no?
E' tutto l'insieme che ci scalda, che ci nutre e ci protegge...
"Volersi bene" è l'antidoto più forte a qualunque malanno possa piombarci addosso!!!

Auguro un buon 2013 a tutti, ricco di magie e prodigi!!!